Quanti di voi si ricordano Darklands? Io sono sicuro di averci giocato vedendo le immagini ma non me lo ricordo proprio benissimo, probabilmente non era il gioco a cui giocavo più spesso.

Vi lascio una recensione carina di IGN Retro di Andrea “Skree” Giongiani.

I giochi di ruolo sono sempre stati il mio genere preferito. Gioco anche ad altro, ma il fascino di poter entrare in un mondo diverso da quello in cui vivo e poter sperimentare situazioni e storie uniche è imbattibile, almeno per me.

Il primo gioco di ruolo che ho provato è stato Ultima VI, ma il mio preferito degli “anni passati” è in realtà un titolo meno conosciuto: Darklands, di Microprose, una casa di sviluppo e distribuzione che nel periodo degli anni '90 non ha praticamente mai sbagliato un colpo e sfornava un capolavoro dopo l’altro.

Caratterizzato da una ambientazione storica reale nel Sacro Romano Impero, i punti di forza di questo gioco di ruolo erano numerosissimi, a partire dal sistema di creazione del personaggio che era tra i più completi e personalizzabili mai visti (Tyranny, di “recente”, ha fatto qualcosa di simile). Si poteva scegliere l’intera vita del proprio personaggio, personalizzare la sua carriera, le sue scelte, e decidere se fargli iniziare la ricerca dell’avventura o farlo continuare a esercitarsi e praticare mestieri più a lungo.

Per esempio, una giovane ragazza nata in una famiglia nobile poteva iniziare un addestramento come erede della casa nobiliare, per poi andare in un convento o inseguire destini migliori, e ogni singola scelta aveva il sui peso nello stabilire quali abilità potevano crescere e in che misura.

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