Ho creato questo account per promuovere e discutere di mobilità sostenibile, ciclismo cittadino, sviluppi urbani che mettano al centro le persone, non le auto. Focus su Milano, ma non solo.
#mobilitasostenibile #ciclismourbano #mezzipubblici #fuckcars
C’è sempre la possibilità di trovare la bici nella fase di ricettazione. Per esempio c’è una pagina FB (no comment…) della PL di Milano che pubblica foto di bici recuperate per trovare i proprietari, e ce ne sono parecchie.
@thomsank
Anche io sarei interessato a conoscere questo sistema
Intanto regione Lombardia dice cje le cose vanno benissimo su Brebemi e pedemontana, sostenendo che il traffico è triplicato (ricordiamo che ik triplo di niente è niente) e millantando indimostrabili ricadute sul territorio che non coprono neanche i costi.
Ridicoli
https://www.milanotoday.it/economia/indotto-benefici-brebemi-miliardi.html
@PiadaMakkine @energia
Ma di cosa parli?
La mia tesi è che regione Lombardia sostiene che il codice civile prevede una responsabilità nel codice civile di chi pur avendo ragione non fa tutto il possibile per evirare danni.
Ho riportato il testo del video in cui sostiene questo, con un filo diretto.
Darkpr distribuito da BCA? Hai un link?
Parla di corresponsabilità dell’attenzione? E dove, in quale capitolo?
L’argomento del libro è la disinformazione e l’efficacia o meno di vari approcci su ina varietà di argomenti. Non è un testo che parla di responsabilità civile, penale o sociale.
Molto USA-centric, ma ti consiglio “the war on cars”. Da cui la mia più recente lettura, che parla proprio di cosa sia efficace e di cosa è fumo negli occhi, qunado si parla tra le altre cose di sicurezza stradale.
E le campagne dove le istituzioni danno consigli agli utenti vulnerabili si chiamano “victim blaming”
Un libro con una bibliografia di diverse centinaia di voci, molti dei quali estremamente interessanti ed accessibili.
https://darajapress.com/publication/dark-pr-how-corporate-disinformation-harms-our-health-and-the-environment
@energia
@PiadaMakkine
Sono nel consiglio direttivo della FIAB locale da 10 anni, ho a che fare con assessori alla mobilità regolarmente, su questioni di sicurezza stradale estremamente concrete, per non dire banali (dossi, piste ciclabili passi carrai, attraversamenti, etc).
Ascolto podcast vari, seguo una serie di esperti di mobilità mondiale che condividono articoli di divulgazione e scientifici, molto interessanti.
(continua)
@PiadaMakkine
“Non farlo può comportare una corresponsabilità in caso di incidente”
[Seguono esempi tra cui quello delle strisce pedonali]
Quindi è chiarissimo che il video parla di corresponsabilità sulla causa degli incidenti, non sulla sicurezza stradale.
Esiste unaltra interpretazione? L’hai guardato?
[EDIT] Avevo linkato la playlist invece che il video specifico a cui mi riferivo, adesso ho sistemato
Trascrizione delle frasi a video
“Il codice civile ci dice che la circolazione stradale è un’attività pericolosa”
“Per questo tutti i soggetti in strada hanno responsabilità stabilita anche dal codice civile (art. 2050 e 2054)”
[Segue descrizione generica delle responsabilità]
“La prevedibilità della scorrettezza altrui è nel codice della strada. Non bisogna dare per sconratonche tutti seguano il codice”
(Continua…)
@PiadaMakkine
Comunque è evidente che non troveremo un accordo. Questa campagna è mostruosa e il modo migliore per domostrarlo è quanto scrivevo nel toot sotto: l’istituzione va dagli utenti vulnerabili e gli dice che devono proteggersi meglio ed prevenire o comportamenti scorretti degli altri.
Io da un’istituzione mi aspetto protezione ed educazione verso coloro che sono pericolosi, cosa cje manca completamente.
https://mastodon.uno/@rivoluzioneurbanamobilita/113140565171343589
@PiadaMakkine
> nessuno dice che se ti investono sulle strisce pedonali è colpa tua
È esattamente quello che si dice al secondo 49 del video e seguenti (si parla do corresponsabilità, ma negli esempi che fanno c’è una parte in torto chiarissimo).
https://www.youtube.com/playlist?list=PL9Nyf8SOD7ocAWmlZkEiw5kQ-IGtTg1-a
@PiadaMakkine
Sicuro? Per esempio in UK non è così, ma esiste una chiara gerarchia di responsabilità a seconda del mezzo.
E se gli utenti sono fragili, l’approccio giusto delle istituzioni non è di proteggerli, ma di dirgli “cazzi tuoi”? E non di dire agli utenti pericolosi: “anadate piano, ci sonk anche gli altri”?
I messaggi diffusi sono diversi, e chi li diffonde è estremamente importante: le istituzioni hanno delle responsabilità rispetto alla sicurezza (anche stradale). Con questi messaggi le stanno scaricando sui cittadini
In nessuno dei casi dei veri video la responsabilità è condivisa, e comunque il discorso che fanno è diverso: sostengono che anche nei casi in cui è chiarissimo chi ha violato il codice della strada e chi no, comunque la responsabili è anche della vittima se non ha fatto il possibile per prevenire il comportamento di chi ha violato il codice della strada. Questa cosa non sta né in cielo né in terra
Perché è sbagliato fare una campagna del genere?
Pensate se una campagna contro la #violenzaSulleDonne avesse lo stesso slogan “da vittima passiva ad autore del proprio destino”
E i consigli fossero tipo:
- tratta gentilmente gli uomini e tenta di capire che intenzioni hanno
- evita di vestirti con abiti provocanti e di andare in giro di sera
- se sei vittima di violenza non opporre resistenza per non peggiorare le cose
È assurdo vero? Eppure questo è il livello.
È un consiglio giustissimo, e in bici può salvarti la vita. Ma non è qualcosa che divrebbe essere al centro di una campagna istituzionale per la sicurezza stradale.
Inoltre in questa campagna si sostiene che la responsabilità sia condivisa tra chi non rispetta il codice e la vittima se non fa la massima attenzione. Esiste qualche caso di qualche sentenza, ma non è la normalità nella grandissima maggioranza dei casi.
Hai letto l’articolo che ho linkato? La tesi è proprio che non è una questione di domanda, ma di pressione dei produttori.
L’articolo è incentrato sul nord America ma i concetti valgono anche da noi. Dacci un’occhiata e poi dimmi cosa ne pensi
Non sono d’accordo, sono convinto che sia una scelta di marketing:
- le auto più grandi sono più pericolose, inquinano di più e consumano di più, quindi è meglio non evidenziarlo
- le aziende hanno profitti maggiori sulle auto più grosse, un’altro aspetto che è meglio non mettere in primo piano
- stonerebbe far vedere che l’auto ha lo stesso nome, aspetto simile, ma è molto più grande… Se è troppo più grossa non è la stessa macchina.
Se la cosa vi piace, fatevi due risate esplorando il tag #carryshitolympics.
Non c’è limite a quello che certi matti portano usando una bici (magari con un carrellino…)!
@luca
Come per Milano-Roma, chi prendrebbe laereo per andare a Parigi, se ci fosse un treno competitivo?
@energia @mariosiniscalchi